30.4.18

O le nuvole o niente

Parlo con te, sdraiata in un prato verdissimo.
L’azzurro del cielo è una distanza afferrabile, oggi ci sono le nuvole.

- Non ci pensi mai che le persone sono come paesaggi?
- Dipende
- Da cosa?
- Da come mi sento io. Se mi sento personaggio o paesaggio in quel momento. Se mi sento personaggio ora tu sei paesaggio.
- E che paesaggio sono?
- Una cascata che sta facendo un gran fragore.
- Troppo?
- No, tu non sei mai “troppo”.
- Quasi quasi mi offendo - e scoppio a ridere - è bello incasinarti i discorsi, è più forte di me.

Lo guardo, mi guarda divertito. Mi ricompongo - La cascata va benissimo. E oltre la cascata? -
- Cosa? Tanto non ci riesci ad incasinarmi.
- Cosa c’è oltre la cascata? Certo che ci riesco.
- Una foresta. Centomila alberi. Forse di più. Alberi antichissimi. A perdita d’occhio. Uno spettacolo.
- E tu?
- E io cosa?
- Sei personaggio, cosa fai?
- Mi tuffo
- Dalla cascata?
- Sì, dalla cascata.
- Ma è alta?
- No, abissale.
- Ti farai male. Molto male.
- Appena ti toccherò tu scomparirai. Io diventerò paesaggio. Non mi farò nulla.
- Ti afferrerò e tu non sparirai.
- Mi farai affogare. Ci riprovi?
- Ti porterò in salvo. Ad incasinarti? Certo...

- È una questione di equilibrio.
Lo guardo. Sta guardando serissimo il cielo.
- Che cosa?
- Il toccarsi. Come per le nuvole - e indica il cielo.
- Le nuvole?
- Sì le nuvole. Sono i sentimenti del cielo. E non è che i sentimenti li puoi toccare. Quindi, sono come le nuvole. Le puoi vedere, sentire, ma non toccare. Eppure, come i sentimenti, le nuvole lo fanno.
- Cosa?
- Toccarti. Lo fanno quando si muovono, cambiano colore, forma, densità e quando spariscono nella notte. E appena ti toccano svaniscono diventando sentimenti. Non stai più guardando le nuvole, ma quel sentimento. E te lo porti via per un po’ anche quando i tuoi occhi se ne privano. Le nuvole cambiano, i sentimenti cambiano. Sono sempre in mutamento come quello che proviamo.
- Tu mi dici sempre cose belle. Quando parlo con te mi sento viva. Anzi sono più viva che mai. Non scomparire.
Sorride e io sono serissima.
- Mi piacciono i “mai” e le persone con dentro quei mai. Fidati di me, sono qui.
- Come per il cielo con dentro le nuvole. O le nuvole o niente. Tu sai scomparire.
- O le nuvole o niente, non fa una piega. So anche ricomparire.

Mi soffermo su un punto nel cielo dove le nuvole sono piene di vento e si trasformano velocemente.
Mi giro e lui se ne è già andato. Chiudo gli occhi. Improvvisamente, per un momento, il cielo si fa lontanissimo.

Penso sia così. Quelle persone che riescono a portarci lontano col pensiero ci regalano qualcosa. Ci permettono di avvertire il fatto di essere potentemente vivi. Non è una questione di vicino o lontano si intende, è una cosa profonda, che cambia il respiro, rivelatoria. Senza uno spostamento visibile. È un innalzarsi, un balzare avanti, un arrivare.

Paul Klee "Separazione di sera"


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