18.2.10

scrivi, cammina e perdi il tempo

Oggi sulla metro ero circondata dalle solite persone. Naturale. Stessi orari. Stessi percorsi. Le stesse persone. La cosa però mi ha stupito per i dettagli che sono riuscita a ricordare. Per esempio l'uomo che si sistema gli occhiali di continuo, una specie di tic, e legge il Corriere ma non da subito. Aspetta almeno cinque o sei fermate... La famosa coppia, per me lo sono, che riescono ad estraniarsi da tutto e tutti. Si guardano negli occhi per minuti infiniti e parlano, ridono, scherzano, si baciano. Intorno a loro il caos più completo. L'amore...
E'
come iniziare un viaggio. Leggere un libro. Guardare un film. Quante storie ci sono da raccontare. Nella metro poi sembra di perdere la consistenza del tempo. Rivivo spesso le stesse scene. Le stesse attese. Poi la fermata, la discesa, la risalita con le scale e finalmente il camminare. Spesso mi viene voglia di scrivere senza perdere la sensazione del viaggio e della frammentarietà degli istanti che tanto alimenta quell'atmosfera. Mi piace il tempo che cambia ritmo e si gode la velocità con calma.

2 commenti:

Vincenzo Iacoponi ha detto...

Del mio periodo universitario mi mancano tante cose: per prima cosa l'età beata che avevo allora; poi la spensieratezza malgrado gli esami. Mi manca anche -e mi sovviene adesso a leggere il tuo post- il tratto in treno, ogni mattina Civitavecchia-Roma e poi al ritorno.
Ho assistito a tante storie, all'avvilupparsi di tante vite ad altre vite, come dici tu dei due che vivono per se stessi, si guardano, si baciano e che vada tutto in malora, il loro mondo è lì.
Pensa che la vita è tutta così, nel bene e nel male. E poi nei due momenti fondamentali non c'è nessuno: sei solo quando nasci, anche con cento persone intorno, sei solo quando muori.
Ma dentro un treno, o al metrò basta un alito fresco accanto al tuo e non sei più solo.

Unknown ha detto...

ho sempre amato i viaggi in treno o sopra un autobus o il metro, quando incontri persone e immagini le loro vite, catturi momenti di conversazione o quando incroci per caso sguardi dai quali sei ricambiato e per un attimo ti riscopri ragazzino... sì, sono d'accordo cn te: ogni viaggio sarebbe un libro da raccontare...