Ogni tanto capita. Di perdere un po' il senso delle cose. Le dimensioni. Le proporzioni. Di dimenticarsi che è troppo tardi. O forse che non c'è mai stato troppo tempo. Capita. Gironzolare scordandosi del tempo. Gli spazi tra le cose da fare. Gli appuntamenti, la metropolitana bloccata, la mail che non abbiamo letto, il caffè che abbiamo dimenticato su un tavolo non nostro, la telefonata che dobbiamo fare, quella parola che ci è scappata dalla mente, un'altra che ci innervosisce scrivere, l'inchiostro finito da buttare mentre tutto il resto rimane. La velocità costringe a guardare vicino. Insegue il presente e l'immediato. Dove se ne può andare uno sguardo se ha voglia di guardare lontano? Velocità... nei tunnel della metropolitana ad occhi chiusi con una musica incastrata tra i pensieri. Rimane la musica mentre i pensieri scappano. L'essere trasportati via. Lo sguardo cerca il buio, o un barlume?, nel fondo di noi stessi. Non si può guardare più distante di così.
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